Un fattore critico di successo, nel progetto Digital Signage, è il Palinsesto!
Anche per i canali televisivi è sempre stato un elemento discriminante: i buoni risultati di pubblico sono determinati dalla qualità dei programmi mandati in onda. Questo concetto può sembrare forse scontato ma spesso il Palinsesto, nei progetti di Digital Signage, viene trascurato e non considerato come elemento prioritario.
ECCO I 6 ERRORI DA NON FARE!
- RUMOROSO – L’audio Non è obbligatorio! I messaggi trasmessi nel palinsesto devono essere adeguati al target a cui si rivolgono ed al contesto in cui vengono trasmessi. Se un monitor trasmette contenuti in un contesto caotico o dove non si deve disturbare è importante che i messaggi abbiano sussistenza anche senza l’audio. Errore comune è rappresentato da immagini che senza l’audio non riescono a raccontare il significato rendendo vana la visione.
- LUNGO – Il palinsesto è il risultato di un’attenta analisi! Studio su flussi pedonali, permanenza e location permettono di definire la lunghezza ideale. E’ un errore che si paga nel tempo credere che possa avere una durata predeterminata. Spesso il target nelle aree di transito non può vedere tutti i contenuti che sono presenti se la lunghezza è eccessiva. Gli obiettivi e le motivazioni di una strategia di Digital Signage possono essere elementi discriminanti nella definizione della quantità di contenuti che definisce la lunghezza del palinsesto.
- COMPLESSO – La semplicità paga! Si parla spesso ad un target che è distratto perché in transito o interessato da altre forme di informazione oppure distante dal monitor, quindi la costruzione dei messaggi deve facilitarne la comprensione. Il tempo di lettura è breve ed il testo eccessivo non aiuta a far giungere il messaggio a destinazione, molto meglio riuscire a lavorare con le immagini.
- INUTILE – Per essere visti è meglio essere utili! I contenuti devono avere l’ambizione di essere interessanti ma se risultano anche utili aumentano fortemente la loro forza attrattiva. E’ importante studiare il target ed indagare le sue esigenze per costruire un palinsesto che crei un valore aggiunto.
- PROLISSO – La durata eccessiva non è un pregio! I messaggi che compongono il palinsesto vanno distinti per tipologia di informazione che trasmettono, ma sul criterio di sintesi non si può prescindere. Uno spot commerciale deve mantenersi nei 30 secondi, meglio ancora nei 20 secondi. Per informazioni inerenti i servizi della struttura si può arrivare a 60 secondi. L’importante è non perdere di vista l’biettivo: il messaggio deve giungere velocemente per non perdere l’attenzione del pubblico.
- VECCHIO – Anche i messaggi scadono! Un contenuto non attuale (fuori stagione, data superata) essendo fuori tempo non coglie l’attenzione del target che è sempre esigente. Un Palinsesto scaduto fa recepire al target trascuratezza e non riesce a fidelizzarlo proprio in quei luoghi dove torna frequentemente.